Bikini: la cicatrice che scompare

Quando si sente parlare di Bikini il pensiero vola subito a una spiaggia assolata con ragazze che si esibiscono a prendere il sole in costume a due pezzi.


In ortopedia invece il termine bikini fa riferimento a un tipo di accesso chirurgico mini-invasivo per l’operazione all’anca.
Il nome deriva proprio dall’idea di poter operare un paziente di protesi d’anca attraverso una cicatrice che possa scomparire sotto il costume.


Negli ultimi anni alla chirurgia tradizionale è andata via via sostituendosi la chirurgia mini-invasiva, una modalità di intervento che fa uso di piccole dissezioni del tessuto nelle quali vengono inseriti, con delle sonde, gli strumenti necessari all’intervento. L’obiettivo di questa procedura è quello di contenere i traumi a cui il paziente è sottoposto e agevolare un veloce decorso post operatorio.


La ricerca per una sempre minore invasività chirurgica (tissues sparing surgery o risparmio dei tessuti) ha sviluppato in particolare le tecniche chirurgiche rivolte alle nostre strutture del movimento e della deambulazione.


Nello specifico, l’accesso chirurgico bikini è un’evoluzione dell’accesso anteriore mini-invasivo all’anca; da questo si differenzia solo per il tipo di taglio tissutale, in quanto non è un semplice taglio verticale ma è invece un taglio effettuato lungo la piega inguinale e permette di arrivare all’anca ‘aprendo i muscoli’ ed evitando il distacco dei tendini. Nessun trauma muscolare.


E’ una tecnica complessa ma dall’indiscutibile risultato.
Ha i vantaggi dell’accesso anteriore (vengono risparmiati i muscoli permettendo al paziente una rapida ripresa e una scarsa perdita ematica) e la cicatrice una volta guarita scompare.
La sua applicabilità va valutata in relazione al paziente, in quanto vanno valutati le sue caratteristiche morfologiche, peso corporeo, condizioni della cute e il tipo di alterazione che colpisce l’anca. Non tutte le patologie sono correggibili attraverso questa via chirurgica: la sicurezza e l’appropriatezza dell’intervento non devono mai essere sacrificate da una via chirurgica che non permette al chirurgo di muoversi con precisione.



Ho utilizzato l’accesso anteriore bikini anche durante i periodi di volontariato in Africa per eseguire correzioni di bacino nei bambini: tale procedura permette infatti di operare con una buona visibilità delle colonne del bacino.
E’ triste dover costatare come recentemente in Italia alcuni fatti di cronaca e intercettazioni abbiano reso negativamente famoso l’accesso bichini, facendo passare in secondo piano quelli che sono i reali benefici della conoscenza e dell’applicazione di questa procedura da parte di medici esperti.

Innanzitutto, ‘chi mi opera dottore’?

La risposta sembra scontata, ma per molti pazienti il dubbio sorge, perciò ecco la risposta: sono io.

‘Dove mi opera? C’è da pagare?’

Opero in due cliniche private convenzionate con il SSN, perciò per l’operazione è necessario farsi fare l’impegnativa dal proprio medico di base, ma non si deve sostenere l’intero costo dell’operazione, proprio come negli ospedali pubblici. In alternativa, se si è in possesso di un’assicurazione sanitaria, la parte economica può essere coperta dall’assicurazione secondo i termini  del proprio contratto.

"Che tipo di protesi mi mette?… perché un mio amico ha sentito che ora ci sono quelle anallergiche"

Premesso che ci sono molte tipologie di protesi, sia per materiali che per forma, tutte le protesi che utilizzo sono in titanio e ceramica. La forma e la misura della protesi la scelgo basandomi sulle informazioni che ottengo dagli esami diagnostici (RM, Raggi X o TAC) e dagli altri medici che fanno parte dell’equipe (anestesista e protesista). Altra cosa di cui teniamo conto è la gestione di medicinali, patologie preesistenti e allergie dei pazienti, importante per la preparazione e per il post operatorio: tutto viene coordinato passo dopo passo.

Opero inserendo la protesi dell’anca per via anteriore e avvalendomi del sistema robotizzato (solo a Verona) o del sistema navigato.

"‘Sono indeciso/a, non so cosa fare, come faccio a farle sapere qualcosa?"

Può prendersi tutto il tempo necessario per decidere e quando ha qualcosa da comunicarmi può telefonare direttamente alla mia segretaria, che è già informata.

‘Quanto tempo dovrò assentarmi dal lavoro e quanto dura la riabilitazione?'

Premesso che dipende da paziente a paziente, e dal tipo di lavoro che si interrompe per potersi operare, la riabilitazione per una protesi d’anca effettuata per via anteriore è più veloce di quanto ci si aspetti.

La prima cosa da fare quando si decide di operarsi è chiamare o scrivere alla mia segretaria, che conseguentemente prenderà nota dei dati e inserirà il paziente in lista d’attesa, fornendo tutte le informazioni e la documentazione per procedere.

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