UN NATALE PARTICOLARE

Quando la medicina fa rima con solidarietà.

La Clinica San Francesco di via Monte Ortigara ha donato una protesi d’anca ad una donna africana reduce da una brutta frattura che le aveva compromesso la struttura ossea già sostenuta da un’altra protesi.

 

Protagonista di questa vicenda Mery, un’anziana congolese di settant’anni, madre di sei figli, una vita spesa a lavorare la terra, che ad un certo punto ha visto collassare la sua protesi d’anca, realizzata anni prima, e ha deciso di vendere tutti i suoi averi, ovvero due mucche, per operarsi di nuovo. Ma non è bastato.

 

Venuto a conoscenza della sua difficile situazione, il dottor Pier Giuseppe Perazzini ha voluto farle dono della protesi.

La donna con quello che ha venduto è riuscita a pagarsi l’anestesia, la degenza, ma serviva la protesi;,  ha spiegato il chirurgo ortopedico Michele Trevisan della clinica San Francesco, che, lo scorso 4 dicembre, ha operato la paziente settantenne.

 

Tutto era accaduto in Africa, dove la donna si era rivolta al CORSU, l’ospedale centro di riferimento per la chirurgia ortopedica e plastica dell’Uganda, parte del Congo e del sud Sudan dove il chirurgo ortopedico Michele Trevisan dell’équipe del dottor Piergiuseppe Perazzini, da anni opera;La situazione della signora era davvero critica. Da oltre sette mesi aveva l’anca fratturata con la protesi affondata. Convinto che si trattasse di una situazione recente, ero partito dall’Italia con una strumentazione adeguata ad un intervento di prassi: poi ho scoperto che la situazione era molto più complessa. L’intervento è durato circa cinque ore e mezza, quello che noi qui in Italia definiremmo un intervento di alta chirurgia.

 

Adesso la paziente si sta riprendendo, precisa Dottor Trevisan, e ci vorrà sicuramente un po’ di tempo visto che la paziente ha trascorso gli ultimi sette mesi con una gamba malconcia.

 

All’ospedale CORSU operano chirurghi ortopedici e plastici provenienti da diversi Paesi occidentali che si alternano durante l’anno per affiancare i medici ugandesi nella formazione e nell’attività chirurgica, per consentire ai colleghi locali di operare con una certa continuità anche in assenza dello staff estero.

La missione principale del CORSU è curare i bambini e prevenire le disabilità, permettendo loro di crescere e diventare adulti attivi. Ma non solo, l’obiettivo è quello di curare più bambini possibile, fino ai 17 anni, in maniera totalmente gratuita.

 

Il dottor Trevisan opera al CORSU da diversi anni, come lui stesso racconta: Una delle mie prime pazienti da me operate si chiama Ajok, aveva quattro anni e a seguito di un incidente stradale aveva perso l’uso del braccio destro. Non riusciva nemmeno a scartare una caramella. Dopo aver subito diversi interventi ora è in grado non solo di scartare una caramella, ma riesce anche a scrivere. Dopo Ajok ci sono stati tanti altri bambini, ma è grazie al suo sorriso e alla sua felicità dopo aver scoperto che poteva  usare di nuovo il braccio, che ho deciso di continuare. Qui in Italia mi capita spesso che pazienti e conoscenti elogino quello che facciamo in Africa, ma credetemi non c’è nulla di così meraviglioso come rendere un bambino abile.

(articolo apparso su L’Arena del 18 dicembre 2019)

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